Lo scopo di questo studio è quello di:
- stimare il fabbisogno finanziario del settore dell'energia oceanica nell'UE;
- individuare e analizzare le potenziali lacune finanziarie e le possibili soluzioni di finanziamento;
- analizzare le raccomandazioni della tabella di marcia per l'energia oceanica in tale contesto.
Sono stati elaborati tre scenari: ottimistico (tutti i progetti in corso di realizzazione e con inizio alla data proposta), medio (tutti i progetti sono realizzati, ma alcuni sono in ritardo), pessimistico (i progetti sono in ritardo e alcuni sono annullati).
Risultati principali:
- In uno scenario ottimistico, dato l'attuale livello di sostegno politico, si prevede una capacità installata cumulativa globale di circa 3,9 GW fino al 2030. La capacità scende a 2,8 GW in uno scenario medio e a poco più di 1,3 GW in uno scenario pessimistico.
- L'Europa deve mantenere la sua leadership mondiale nel settore dell'energia oceanica entro il 2030.
- L'energia delle correnti dovrebbe decollare nei prossimi anni. Anche se non modellato nell'analisi, il successo di alcuni progetti chiave, come MeyGen e Cape Sharp Tidal, potrebbe spingere ulteriormente il settore.
- La maggior parte delle risorse finanziarie iniettate nel settore proviene da private equity.
- Come ogni altra forma di energia rinnovabile, l'energia oceanica tende ad avere costi di investimento relativamente più elevati (ad esempio, l'installazione di dispositivi nell'acqua) ma costi operativi inferiori (ad esempio, manutenzione, carburante, ecc.). Pertanto, se i progetti avranno successo, nel tempo tempo gli investimenti iniziali saranno rimborsati dalla capacità generata, che comporterà costi operativi inferiori rispetto ai settori energetici basati su combustibili fossili. Il costo dell'energia fossile potrebbe rimanere a lungo inferiore a quello dell'energia oceanica; ma il rapporto CAPEX/OPEX più elevato dell'energia oceanica è promettente perché rivela che il denaro viene speso per creare valore a lungo termine. Inoltre, si prevede una riduzione dei costi delle spese in conto capitale per unità di potenza, con un aumento della capacità di progetto e della capacità complessiva cumulativa installata, il che significa che esiste un reale potenziale di riduzione del LCOE per le tecnologie energetiche oceaniche. L'obiettivo di 10c€/kWh potrebbe essere raggiunto una volta installati 10 GW, il che potrebbe avvenire entro il 2030 per l'energia delle correnti ed entro il 2035 per l'energia del moto ondoso, secondo Ocean Energy Europe e TP Ocean.
- Se si esclude l'energia dalle maree, in uno scenario ottimistico, gli investimenti fino al 2030 ammontano a 9,4 miliardi di euro in Europa, 7 miliardi di euro in uno scenario medio e 2,8 miliardi di euro in uno scenario pessimistico.
- Oltre 6 miliardi di euro sono stati finora investiti in progetti in tutto il mondo, di cui il 75% da finanziamenti privati.
- Nell'UE, e solo tra il 2007 e il 2015, sono stati investiti 2,6 miliardi di euro nel settore dell'energia oceanica, il 75% proveniente da investimenti privati aziendali. La Commissione europea ha fornito sostegno con oltre 200 milioni di euro attraverso i suoi programmi di finanziamento della ricerca. Un altro miliardo di euro è stato speso (parte di esso è stato stanziato e sarà speso entro il 2020) dagli Stati membri e dalle amministrazioni locali attraverso i fondi strutturali dell'UE e programmi propri. -
- I progetti di energia marina possono generare utili vendendo energia elettrica alla rete o a terzi (ad esempio, un porto). Gli introiti dipenderanno dal prezzo di vendita dell'energia prodotta. Il costo dell'elettricità (LCOE) per l'energia oceanica è ancora relativamente elevato rispetto ad altre forme di energia rinnovabile. Il LCOE potrebbe essere ridotto riducendo le spese in conto capitale, condividendo le infrastrutture o mettendo a punto meccanismi di supporto alla domanda per sostenere le entrate.
- Le "feed-in tariff" sono il meccanismo di supporto alla domanda più comune. Si tratta di sovvenzioni pubbliche che impongono ai servizi pubblici di acquistare energia a un tasso sovvenzionato e superiore a quello di mercato. Questo sostegno è fondamentale per consentire al settore di crescere fino al raggiungimento di un livello di maturità per competere sul mercato.
- Lo studio ha confermato che esistono diversi strumenti di finanziamento a livello nazionale e comunitario per prototipi e progetti dimostrativi. Ciò che manca è una massa critica di finanziamenti per sviluppare ulteriormente il settore e portarlo ad una dimensione pienamente commerciale. I progetti di energie rinnovabili marine sono di solito troppo onerosi per i venture capitalists e troppo rischiosi per il private equity. Allo stesso modo, il prestito bancari tendono ad essere molto costosi. Di conseguenza, gli investimenti privati nel settore dell'energia oceanica comportano spesso un finanziamento proprio. Se da un lato ciò dimostra una certa dinamicità e ottimismo nel settore, dall'altro limita seriamente la disponibilità complessiva delle risorse.
- Utilizzando denaro pubblico per mobilitare capitali privati, i fondi proposti nella Ocean Energy Roadmap potrebbero accompagnare il settore fino al raggiungimento del livello di maturità desiderato. Tuttavia, i fondi da soli non saranno probabilmente sufficienti per raggiungere il punto di svolta, dopo il quale il settore potrà stare in piedi da solo, senza un sostegno pubblico forte e stabile. L'iniezione di denaro pubblico attraverso i fondi ridurrà certamente il livello di rischio per gli investitori privati, ma questi continueranno a cercare investimenti basati sui rendimenti previsti. Pertanto, una forma di sostegno alle entrate è di fondamentale importanza per accompagnare i fondi e massimizzarne l'efficacia. Si raccomanda pertanto vivamente di adottare misure per l'attuazione di meccanismi di sostegno alle entrate, per quanto possibile coerenti tra gli Stati membri, in modo da creare certezza nel settore. Oltre al sostegno legislativo e finanziario, sono fondamentali la lungimiranza e la determinazione. L'eolico offshore - ormai considerato un settore maturo, anche se ancora sovvenzionato - ha impiegato 13 anni per raggiungere un GW di capacità installata in Europa; poi meno di tre anni per raddoppiare tale capacità ed entro il 2012 - solo 5 anni dopo il primo GW - c'erano già 5 GW installati in Europa. Non si può dare per scontato che l'energia oceanica seguirà lo stesso percorso, ma una visione chiara e un sostegno stabile a lungo termine darà i suoi frutti.
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Area di attività
Blue economy
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Cliente
Commissione Europea - DG MARE
Data
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